19 ottobre 2010

Dei tramonti e delle ingiustizie



Approfittando di non essere fragilissimi di cuore
andiamo all'altro mondo bighellonando un poco.

(Fabrizio de Andrè, "Morire per delle idee", 1974)


L'altro giorno ho visto una gallina. Una di quelle da dieci-dodici uova al dì. Camminava sul ciglio di una grossa strada, beccando chissàcosa e fottendosene delle macchine che passavano. Beccava e ingrassava, e più ingrassava più il fattore era contento. Ho pensato che fosse un'ingiustizia. Che tutti credessero al cervello da gallina nonostante nessuna fosse mai morta spiaccicata sulle strade, pur senza saperlo. Eppure la vita va avanti (anche) grazie a lei.

L'altro giorno ho sentito una notizia. Una di quelle da fine-telegiornale, messe lì per tirar mezzora. Si parlava di un giornalista morto. Un quasifamoso dalla buona dialettica e corrispondente di guerra. Ho pensato che fosse un'ingiustizia. Mica per lui, poveretto. Era per i giorni che non muore nessun quasifamoso, e il signor Gianni, che la guerra l'ha vista davvero ed è stato partigiano e magari pure un ottimo nonno, se ne va in silenzio. Eppure la vita va avanti (anche soprattutto) grazie a lui.

Very strange.
(The Beatles, "Penny Lane", 1967)

2 commenti:

Anonimo ha detto...

purtroppo non siamo noi a poter decidere cosa si deve o no mandare in onda.. =(

Annalisa ha detto...

Ma io credo che, alla fine, il signor Gianni abbia bighellonato con cuore e piena soddisfazione, e se ne impippi se famosi e quasifamosi lo hanno sovrastato nel bailamme delle notizie. Io credo che il signor Gianni sia là che ridacchia e che scuota la testa indulgente davanti alle nostre stupidaggini.

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