07 luglio 2010

Impara l'arte (e mettila da parte)

Certi posti sono avanti, non serve granché a dimostrarlo. Se uno è avanti, è avanti e punto. Il problema è che quando uno è troppo avanti, si rende necessario un atto di forza, una meraviglia che sbaragli lo spettatore. Accade così che in questi giorni, nella hall di un posto dove bazzico, sia comparsa una imponente scultura. Una stele bronzea di un paio metri (e un paio di quintali), di cui ho il privilegio di mostrarvi un'effigie.


Parrebbe una figura stilizzata, un volto umano, o qualcosa che comunque offra il benvenuto ai clienti. Un pensiero cortese, direte. Ecco. Il problema è che, avvicinandosi un poco e modificando leggermente l'angolazione, si ha l'impressione che la suddetta opera tratti ancora di qualcosa di legato all'uomo, ma che l'atto raffigurato non sia precisamente dei più beneauguranti.


Vedete, io non me ne intendo per nulla, ma voi che ne sapete di certo potrete rispondermi: cosa avrà voluto dirci l'autore, con una creazione artistica di così pregevole fattura?

11 commenti:

LGO ha detto...

(Anche da lontano, si ha l'impressione :) )

Annalisa ha detto...

Molto anche da lontano, sì... :-P

asintoto ha detto...

mmm... è in queste occasioni che mi sento ingenua da far paura. un aiutino?

Bongio ha detto...

Dunque, vediamo... supponiamo che tu sia in auto e che le strade siano piuttosto trafficate. Supponiamo anche che quel giorno il tamarro dell'auto in coda dietro a te continui a clacsonarti e sfanalarti per passare, nonostante non ci sia alcun margine per assecondarlo. Diciamo infine che egli, sfruttando un misero pertugio apertosi a una rotonda, riesca finalmente nel proprio intento, ma che nella manovra ti tagli la strada e ti insulti ripetutamente. Coraggio, asintoto, la risposta è già fra le tue mani :)

asintoto ha detto...

ah, ok, ci sono!
è che più che altro io mi concentravo sulla seconda immagine, che mi sembrava una sedia...

rossibenedetto ha detto...

Ma come, non sapete la storia di questo oggetto? Pare che Veronica Lario l'abbia commissionato ad un tal Pinco Doppiopallino per poi regalarlo al marito. Dicono che gliel'abbia addirittura portato di persona lanciandoglielo a mezza altezza quando era di spalle ("la traiettoria sfortunatamente si è abbassata", spiega lei). Sapete, la rabbia può generare sforzi disumani. Il problema è che suo marito non ha proprio gradito, e dopo aver passato un'altra convalescenza contuso e incerottato (questa volta ha pure avuto seri problemi di forzata continenza) ha dichiarato che non si trattano così le opere d'arte ("avrei potuto lasciarci le penne, cribbio!", ha aggiunto).
La moglie, ritenendosi invece una grande appassionata d'arte, ha così replicato: "Perle ai porci..."

Bongio ha detto...

Ahahah!! Benni, sei un idolasso. Se non esistessi, bisognerebbe inventarti (e con questo mi assumerei pure il dispiacere di vedere allontanarsi il record dei palleggi ogniqualvolta dichiarero di volerti polverizzare, eheh!). Direi che Pinco Doppiopallino potrebbe quasi entrare ad honorem nella lista dei tuoi alter-ego. Potrebbe essere una sorta di Pico de Paperis, un genio incontrollato che di tanto in tanto sbuca con qualche pensata pazzoide, esagerata e assolutamente fuori dalle righe. Non sarebbe male: il pazzo della combricola, magari stimolato da una buona fonte come succedeva per Jeff Turner. Pensaci, Benni. Sarebbe niente male.

rossibenedetto ha detto...

Ci penserò, Bongio, ci penserò. Però non credo perché i quattro quarti li ho già raggiunti e sono contento di questo. Non nel senso che mi sono sparato un litrozzo di vino... Insomma, tu hai capito. Ciao, buon tempo a tutti

rossibenedetto ha detto...

Stasera il sistema non accetta bene i commenti... dice che il commento è stato pubblicato ma poi non si vede. Beh, comunque ho appena cercato di dire che ci penserò, Bongio, ma non credo perché ormai ho raggiunto i quattro quarti. Non nel senso che - come dicevo, ma non si vede - mi sono sparato un litrozzo di vino, ma... Insomma, tu hai capito. Ciao, buon tempo a tutti

avvelenato82 ha detto...

E comunque combriccola secondo me si scrive con due cì. Non lo so, potrei verificare ed evitarmi una figura di merda, però mi piace espormi ai rischi e dico che combriccola io la scrivo con due cì a prescindere.

E per il Benni..beh, mi pare sia cresciuto mostruosamente. Siamo orgoglioni come quei padri che un giorno si trovano il figlio tornato dall'Australia e non lo riconoscono più, da tanto è bello.

Bongio ha detto...

Credo che tu ci abbia azzeccato, vecchio mio. Chissà perché è venuta così, sarà colpa della combricola del Vasco. Il Benni? Mi chiedo quando mai sia stato piccino :P Come già ho avuto modo di dire, credo che un blog sia fatto metà dai post e metà dai commenti. E di certo avere contributi di buon livello è uno di quei colpi di fortuna che ti capitano poche volte e iniziano con la C.

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