04 luglio 2010

Metropolis

Mi mettono sempre un'ansia interminata queste grandi, grandi città. Ogni volta è come andarsene di casa o incontrare qualcuno di importante. E' come sentire l'obbligo di dimostrare, un desiderio caparbio di essere ammessi. C'è un qualcosa in questi enormi marchingegni che mi spinge a smarrirmi, a innamorarmi e odiare tutto (è strano, lo so). Le auto, la gente, perfino i negozi paiono scolorire quella giacca che a te sembrava così bella; che a casa, con quella, ti sentivi già tanto elegante.

E l'auto scompare fra le vie e i palazzi, fra le stanze di una antica rinascita e le sillabe straniere. Due bimbe si affacciano al balcone, una madre calma il piccolo. E quante magliette appese ai fili, e quanti violini dietro le ante socchiuse. "Liberiamo gli spazi" tuona l'imperativo, il blu acceso sul giallo scrostato. E ancora: "Case vuote, case al popolo". Fa strano accanto a quella porta sprangata e ai vetri rotti. Sotto al tetto basso e ai comignoli che una volta, forse, erano una fabbrica. Pare importarne poco, alla lucertola che si affaccia e circospetta ridiscende fra le inferriate (stanotte avremo un inquilino).

Tre in due vie. La gente corre davvero, se i meccanici hanno tanta fortuna. La Punto sollevata mi dà l'euforia di Martin quando vede le auto volare; e il compressore diventa un attrezzo da astronomi; di quelli che piazzi in collina e la notte ci guardi le stelle. E pensi che i grandi, prima di essere grandi, sono stati piccoli; che quel rivo, a seguirlo, diventerà largo e profondo, e la gente ci fuggirà quando piove. E crescere è una magia di acque, di affluenti che ti spingono e si uniscono a te, e dopo non sei più tu ed io, ma solo noi.

3 commenti:

avvelenato82 ha detto...

Che bella foto! Non dirmi che l'hai fatta tu..(e dove?)

Il post mi è parso un po' criptico. Però crescere-magia di acque mi piace molto e mi richiama certi pensieri che io stesso feci e di cui cercai di rendere partecipe un'altra persona (correnti che si mitigano) senza per altro forse sortire troppo effetto.

Keep it on!

giardigno65 ha detto...

e a volte un inondazione è benefica ...

Bongio ha detto...

No... vuoi dirmi che ho finalmente l'onore di poter parlare col signor G? (uno dei commentatori più misteriosi che io abbia mai avuto?) Non sbagli, giardigno: gli egizi ci coltivavano regioni intere, con le inondazioni. E i fiumi, per quanto pittoreschi, probabilmente non sono fra i posti migliori per costruirci una casa :)

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