14 marzo 2010

Ma col mio modo, tutto è normale

(Anche il Morfasso vince il mondiale)


Lo so che qualcuno si arrabbierà, che altri mi crederanno utopista, e il restante mi vorrà morto sparato impalato. E' che io zitto proprio non so stare. E' che se qui non si tifa Milan, Inter o Juve, non si parla di nazionale e non si segue la coppa non si è nessuno. E' che qui il calcio che tutti osannano e adorano, il calcio a cui tutti i genitori fanno giocare i propri figli, è antisportivo. Antisportivo, sissignore.

Il calcio è un'organizzazione oligarchica fondata sui soldi. Chi ha i soldi compra i giocatori, i giocatori portano le vittorie, e le vittorie portano nuovi soldi. E i poveri si attaccano. Come a dire: pigliatevi i brocchi. Non c'è centravanti che resista. Eppure, dico: ma sarebbe proprio impossibile fare che chi sta a Morfasso possa giocare solo nel Morfasso? Ci sarebbe più sugo, no? Ci sarebbe che i paesani sarebbero più coinvolti e i talenti meglio ripartiti. E invece si fanno colpi di mercato, e poi ci si lamenta che vincono sempre gli stessi. Poco leale, per una disciplina che ha nella qualifica di sport il concetto del confronto paritetico*.

*(Nell'NBA, tanto per dire, le squadre ogni anno scelgono nuovi giocatori fra giovani ed ex-collegiali. La priorità nella scelta viene data alle peggio classificate dell'anno precedente, col chiaro intento di riequilibrare le forze nella nuova stagione).

7 commenti:

avvelenato ha detto...

Hai centrato un problema che mi sta molto a cuore. La limitazione territoriale mi pare poco percorribile e per certi versi nemmeno troppo desiderabile (e il Napoli vincerebbe lo scudetto per 130 anni di fila, come minimo), tuttavia non ha senso che a vincere siano i soldi. Praticamente se Abramovich compra il Piace, dopo un anno il Piace concorre per la Champions. Che senso ha? A quel punto si fa prima a fare la conta dei conti (in banca) e ad eleggere direttamente campione il più paperone.

Per fortuna che oltre a Carla Bruni, c'è anche il Real Madrid, che dopo aver speso 240 milioni è uscito al primo turno di coppa del nonno.

Bongio ha detto...

Credo che quella del Real sia una delle rare soddisfazioni che derivano dalle falle del sistema, una sorta di rivincita delle poveracce sulle riccone, se vogliamo. Non si tifa contro solo per gusto (credo faccia piacere a tutti che vadano avanti le squadre coi talenti piuttosto che quelle coi bidoni), solo che da un lato vedere che anche lo sport non è immune al denaro sia una sconfitta per chi sportivo lo è per davvero.

rossibenedetto ha detto...

Francamente non ci avevo mai pensato... O forse sì, ma poi può succedere che un Baggio giochi con un Ronaldo e sei contento così, non perseveri nei tuoi sani ideali.

Ma facciamo un esempio, mettiamo il caso che si debba rispettare la regola che suggerisci e che un Messi e un Cristiano Ronaldo siano di Morfasso. Credi che si meriterebbero di essere visti da sì e no 300 persone? E un paese come Morfasso avrebbe la possibilità logistica di costruire eventualmente uno stadio più grande? Dove?

Comunque il "magna magna generale" esiste ed è un peccato, ma alla fine credo che ogni piazza che merita abbia i giocatori che merita.

Poi ci sono tutte quelle piacevoli eccezioni che succedono nel mondo del calcio, come un Baggio che finisce la carriera nel Brescia, una piazza modesta per un giocatore immenso. E allora c'è da capire quel tifoso bresciano che alla prima partita del Divin codino scrisse su uno striscione "Non ci posso credere".

Bongio ha detto...

E in effetti quello sarebbe un bel problema. Per vedere i campioni del Morfasso ci sarebbero le partite fuori casa, a San Siro o Marassi. Ma poi la Lega Calcio direbbe che una squadra da titolo dovrebbe avere uno stadio adeguato. E costruirlo a Morfasso sarebbe non solo logisticamente difficile, ma anche piuttosto irrispettoso verso la montagna.

Avrei perciò pensato a una soluzione intermedia. Si potrebbe fare in modo che ogni provincia avesse una selezione di giocatori, un insieme di campioni convocati dai paesini. In questo modo si eviterebbero i problemi logistici, ma si manterrebbe una sorta di equipartizione dei talenti. Le province giocherebbero il campionato (esattamente come ora), e da questo il tecnico della Nazionale sceglierebbe le persone per il Mondiale. Che dici, potrebbe andare?

Riguardo Baggio credo ci sia ben poco da aggiungere, chè forse ad aggiungere si rischia di travisare, sminuire. Sto solo aspettando che qualcuno degno di raccogliere la sua prestigiosa e difficile eredità si decida a nascere, e che finalmente si possa tornare a parlare del calcio italiano come si deve.

avvelenato ha detto...

Da qualche parte nel mondo esiste Cassano, sapete? E perdipiù esiste anche Giovinco. Rosina è stato mandato a fare la campagna di Russia (quando si dice 'va a quel paese').

Indi per cui purtroppo oggi nessuno ha voglia di Baggi.
Già è una guerra così, che ti viene in mente Ungaretti e ti senti molto spesso un po' a rischio e semi-perduto. Se poi ci si mettono anche i decisori, a toglierti la bellezza, beh, "non ci resta che piangere".

Bongio ha detto...

Non sono sicuro di avere capito l'osservazione. Tu intendi che essendoci già tanti campioni si rischia di non sentire più il bisogno di gente come Baggio? Perché, sia chiaro: non dico che Cassano, o Rosina, o lo stesso Balotelli siano bidoni, anzi. Dico solo che Baggio è un'altra cosa. Sarà perché il talento è stato più forte degli infortuni, sarà che quando ti innamori non capisci più un cavolo e prendi un po' tutto per partito preso. Cannavaro ha vinto un mondiale e un pallone d'oro, dici che a sei anni da quando smetterà sarà popolare come lo è ora Baggio? Io mica ci credo.

avvelenato82 ha detto...

Io commentavo. Specialmente facevo riferimento a "sto solo aspettando che qualcuno degno di raccogliere la sua prestigiosa e difficile eredità si decida a nascere, e che finalmente si possa tornare a parlare del calcio italiano come si deve".

Volevo dire che allora forse il problema non è la mancanza di "geni" (nella duplice accezione di talento e cromosomi), ma l'approccio filosofico alla materia. Siete così sicuri che alla Juventus Iniesta avrebbe giocato in coppia con Xavi? Secondo me li avrebbero mandati a fare le ossa ad Avellino. Mi devo imporre di non pensare mai a Giovinco, altrimenti mi escono le bolle per la rabbia. Mi hanno fatto fare tutto un anno senza poterlo ammirare. In ragione di che cosa? Per gli obiettivi? Non siamo in Champions e in Coppa Italia, non giochiamo bene e perdiamo più di quanto vinciamo. Non mi pare che i decisori decidano molto bene.

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