11 febbraio 2010

Sopra la magnificenza delle piante


«Così affittai il sogno. Oltrepassai la bellezza, scordai i profumi e i colori. Vidi i fiori con gli occhi dei fiori, con la ragione delle orchidee e l'apprensione dei ciliegi. Seguii le api e le farfalle da vicino, vicino, vicino, nel cuore delle corolle e nell'abbraccio delle piante. Di quelle piante capaci di inventare bacche per gli uccelli e polline per il vento. Dalle speranze partite come bottiglie per il mare. Sopravvissute al tempo per l'abilità a farsi scegliere. Preferendo un rosso a un azzurro, un dolce a un amaro. Mi ricordai di quel castagno, che lasciava il tronco agli scoiattoli e il bosco ai propri figli. Contemplai la sua vittoria e piansi il nostro male. Pensai a noi, che nonostante le gambe restavamo immobili, impassibili sconfitti di fronte a una morte che arrivava».

(Thomas Miller, Diari di un viandante gregoriano)

6 commenti:

avvelenato ha detto...

Trovo per fortuna tutto il sapore della tua conoscenza e della nostra condivisione del tempo..

LaProf ha detto...

I sogni, dunque, si affittano?
Questo apre nuove prospettive alle mie notti.
Signor Miller, tutta la mia ammirazione per i Diari del viandante.
Verrebbe voglia di leggerne oltre.

Bongio ha detto...

Fiuuu... finalmente qualcuno se ne è accorto. Temevo che il signor Miller, di ritorno dal suo viaggio mi chiedesse notizie di quella frasicina e che io non sapessi proprio cosa inventare. Mi fa molto, molto piacere che tu te ne sia accorta (mi hai salvato la vita, lo sai?). Spero che quel viandante torni a farmi visita e che tu conservi la sensibilità che mi hai dimostrato in questo e nell'altro commento. A presto.

Effetto Pauli ha detto...

Chee bello.

Effetto Pauli ha detto...

Cambierei in: "di fronte a una morte che non arrivava".

Bongio ha detto...

Geniale, non ho altro da aggiungere. Complimenti davvero, un vero tocco da spiazzare chiunque.

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