20 gennaio 2010

A volte, fra buio e luce c'è solo un'alba

(ovvero, tre fiori in un grande giardino)

Ci son giorni che ti svegli e non ti conosci. Che ti chiedi se sei proprio tu, quello che sta dubitando di andarsene, abbandonare tutto. Di giocarsi l'
"Addio amici" e gli altri pensieri buoni dentro a un latte che non si scalda. Ti vesti con una calma che non sai tua, quasi fosse il passato a sfogliarti la vita: giacca stretta d'ordinanza, ordinaria indifferenza a un'antica nostalgia.

Apri la porta, e il profumo di pane inonda i tuoi pensieri. Saluti la domestica dell'ottavo di ritorno col cane, e ti domandi perché il respiro dei bulldog ti metta poi tutta quella inconsueta allegria. Pensi a quale sarà il terzo fiore, o se davvero ne esista un altro. Entri in auto e giri la chiave



E l'ultimo ricordo che hai, nel lontano dello specchietto, è il fumo della partenza che, avvolgendosi, si dissolve.

Se avete perso l'occasione o non l'avete ancora fatto, andate a leggere questo pezzo.
E' roba che fa venire il brividino anche se c'è caldo.

5 commenti:

avvelenato ha detto...

Eh, amico mio..pochi al posto tuo farebbero la stessa cosa. Il tuo punto di partenza è il punto di arrivo di molti. Per questo ti ammiro. Del resto lo so che sei te, mica mi devo stupire. Ti ammiro perché ti metti lì e ti fai delle domande, perché se anche ci stai dentro bene, credi che non sia poi tutta lì la questione.

Tu sei il mio Bongio.

Bongio ha detto...

Credo che la fortuna uno se la costruisca più dentro che fuori, che la saccoccia (o bisaccia) sia una delle poche cose che il mondo ancora non riesce a sfilarti. Farsi domande, cercare la conoscenza, è dare testimonianza a sè stessi di essere vivi. E incontrare sul percorso gente come te non può che essere prova di non stare camminando da soli.

LaProf ha detto...

Grazie per il filmato. Grazie anche per il link.

Ci sono frasi del post che sono un'intera storia. Scritta assai bene.

Bongio ha detto...

Sono io che dico grazie. Lo dico a De André padre per aver inventato parole di una bellezza che ricorderemo, a De André figlio per avere il coraggio di portare un nome tanto importante. Lo dico al mio amico Avvelenato, che scrive cose che scardinano le coscienze e a te, che ne sai apprezzare il valore. Ci sono momenti che ti dici che sì, forse stare al mondo non è poi in fondo così male. E ora è uno di quelli.

Anonimo ha detto...

Ci tengo a dire una cosa: il titolo mi piace molto, e di titoli interessanti - con tutto quello che può significare essere titolo - ce ne sono anche altri incastrati fra di loro nel testo. Più che post relativamente corto lo considererei un titolo eccezionalmente lungo, un titolo che intitola un testo ancora non scritto.

Gian Gianni Rossi

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