07 aprile 2009

Dolce vita che te ne vai..


Pensavo ai miei nonni. Pensavo che di nomi come i loro non se ne usano più, ai giorni nostri. Pensavo a come erano più giovani quando io ero bambino, e a come siano sopravvissuti all'età e alla guerra. Fantasticavo sui loro genitori, sulla speranza sparsa per il mondo coi loro figli, e sul bene fatto a chi nemmeno conoscevano. Riflettevo sulla temporalità della vita e sul desiderio di superarla passando il testimone. Pensavo a quanto eterne ci sembrino le stelle, e a come invece Dante, Annibale o Archimede le troverebbero invecchiate, se potessero rivederle adesso. Meditavo sull'inevitabilità del numero come regolo per il tempo e sul misticismo che gravita attorno all'irreversibilità degli eventi.

Invischiavo la realtà in una lentezza che non le apparteneva, spiando l'infinito da uno spiraglio. Ma il tempo ha vinto la fantasia, scalzato i ricordi, e rinverdito le lancette.

2 commenti:

feydrevia ha detto...

"Quelli erano altri tempi" non è solo un modo di dire, è la pura verità.
Tempi in cui ci si poteva ancora fidare del prossimo, in cui ci si aiutava vicendevolmente, in cui l' essere umano e l' integrità morale venivano prima di qualsiasi cosa.
Si lottava ancora per i propri ideali e c'era ancora una speranza per il futuro.
Spesso mi trovo a pensare a cosa direbbe mio nonno se fosse ancora in vita..credo sarebbe estremamente deluso, affranto e schifato dal mondo di oggi, quello stesso mondo per il quale hanno combattuto perchè fosse migliore, più giusto...
Passare il testimone, oggi...mah..sono estremamente perplessa a riguardo...ragionando sulla realtà che dovrebbe trovarsi ad affrontare il mio successore..

Grilletto81 ha detto...

Credo di capire il tuo pensiero, e in parte anche condividerlo. Mi riferisco all'involuzione che il mondo ha subìto in questi anni. Verrebbe davvero voglia di abbandonare, gettare la spugna. Ma sognare non costa nulla, regalare il domani a qualcuno significa nutrire ancora una speranza. E anche, tutto sommato, a far echeggiare i nostri pensieri ancora per un po'.

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