19 luglio 2012

Bollicine


Avete presente quegli erogatori di acqua degli uffici americani? Quelli con la boccia di plastica e i bicchierini sotto? Credo si tratti di uno di quei sogni reconditi, di quelle cose che vedi nei film e finisci per innamorartene. Nelle gag si vede il tizio che crede di soffrire di meteorismo e invece sono le bolle che ogni tanto (chissà come, chissà perché) gorgogliano da uno di quei cosi. Sono le bolle, credo, che fanno innamorare la gente. L'acqua di per sé è roba da banco-frigo, da altissimapurissimalevissima. Sono le bolle (imperfezioni, dicono gli esperti) che la rendono magica, unica, frizzante.

Capita così che ti trovi un certo giorno a tirare la riga, e voltarti in direzione passato-prossimo a guardare ciò che hai fatto. E magari, senza troppa miopia, accorgerti che a volte la testa bassa non basta. Che insomma, va bene metterci passione (darci dentro, per dirla da motivatori) ma che poi alla fine se questo rimedia mal di schiena, calo di vista e di sonno, e una serie di questioni che si usurano stile sabbia-mobile, forse è il caso di pensarci un po' su. Del tipo, che se ti ammazzi nel mentre, a ottanta-novant'anni mica ci arrivi. E che se certe cose non le curi e proteggi ogni tanto (da te stesso, why not?), finisce che quelle fanno come i gelsomini in inverno, e ti muoiono congelate.

E' così che certi giorni ti prendi la vita per la cannuccia, e ci soffi finché non escono le bolle. Scegli una strada diversa per arrivare dove devi, un non-progetto di quelli che fanno ammattire il Tom-Tom. Perché le bollicine sono boccate d'aria, brividi che fanno più rosso il rosso, più fizz il Calippo. Perché la normalità non vibra bene se non c'è imperfezione. Che poi, a guardarci bene, a staccare tutto e correre da solo, rischi di trovarti a tirare righe in un futuro non troppo prossimo e accorgerti che il domani è solo un vicolo cieco.

4 commenti:

Annalisa ha detto...

Chissà che cosa c'è nell'aria ferma di questo luglio, a suscitare questi pensieri, che girano anche da queste parti...

Bongio ha detto...

La voglia di evasione, credo. Il desiderio di rompere gli schemi della routine, del dover per forza ammazzarsi per sopravvivere quando invece sono le piccole pazzie a portarci avanti. O forse una semplice necessità di vacanza, sottile infelicità, che a questo punto dell'anno fa più che mai sentire il suo peso.

Annalisa ha detto...

Sì, probabilmente sì.
Ma anche la voglia di correre un po' da soli, vicolo cieco o meno, dopo un anno passato tra la folla.

Anonimo ha detto...

Wà, Bongio.

Mmh.

Posta un commento