16 novembre 2011

Inverno


Piove. Lacrime dal cielo. Piove, e non è solo questione di meteo, credetemi. Vedo un mondo sgretolarsi, un mondo che non è più quello delle partite con gli amici. Piove sui sentimenti e sulla dignità, piove su tutto quello che costruiamo. Piove sulla facciata di chi andrà al ristorante fino all'ultimo, fino a cadere nel fango. Di chi giocherà a dadi anziché ridurre le spese, o chiederà il finanziamento per una fotocamera. Piove sulle speranze del nostro domani, su un mondo strangolato dai debiti, sui politici che litigano come bambini e se ne fregano di tutto.

Piove, e non c'è tetto che tenga. Perché nel baratro ci siamo tutti, l'inverno non concede sconti. Perché quella data, l'ho capito, non sarà la fine del mondo, ma la fine di tutto quello che ci ha illuso, dell'ipocrisia e del benessere. La fine di tutti i vuoti da dimenticanza, di tutti i valori consegnati alla storia, dei tempi di quando neanche c'eravamo. Ci lasceremo alle spalle tutto, rimpareremo la dignità, l'umano, rimpareremo a dire grazie e a correre di meno. Come sarebbe bello farlo ora, ritagliarsi qualcosa per ascoltare una canzone o scrivere come va.

Scrivere è un modo per amarsi, coccolare l'anima. Troppe penne ho visto posarsi in un arrivederci che è una scusa. Vincerà la polvere, lo sapete. Come possiamo continuare, quando a poco a poco restiamo soli, senza più riferimenti, maestri, confronti, porte su personalità fantasiose? Scrivere è volersi bene. Se avete qualcosa da dire, scrivetelo. Ci è data una grande possibilità, una possibilità che nessuno ha mai avuto. Vale davvero la pena sprecarla per frenesia? Scrivete, perché questo vorrà dire salvarsi, partire quando gli altri staranno ancora riempiendo lo zaino. Parlate, raccontatevi: c'è un mondo intero pronto ad ascoltarvi. Combattete, non arrendetevi. Vogliateci bene, vogliatevi bene.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Aspettando il disgelo da una vera e propria era glaciale interiore, mi sento di ringraziarti per questo tuo tentativo di sollecito rivolto a tutti quelli che hanno smesso di tradurre i propri pensieri, rinunciando - se non altro - a dare loro un futuro migliore.

rossib.

Bongio ha detto...

Sono molto rattristato, sai amico? Se tu sei stato l'unico, se tu sei il solo che si sente chiamato in causa da uno sprone del genere, che perlomeno ha sentito il bisogno di reagire, significa solo una cosa: l'inverno è davvero arrivato. Sono davvero deluso.

Anonimo ha detto...

Beh, Bongio, considera che è un post abbastanza pesantuccio... Credo che tu abbia drammatizzato molto la questione.

rossib.

la povna ha detto...

un esempio di pessimismo dell'intelligenza. ma anche di ottimismo della volontà?!

Bongio ha detto...

Centro, accidenti! Realizzare le situazioni e reagire con la grinta, mi pare che tu abbia assaporato fino in fondo queste righe, mi fa molto piacere. E adesso che è tutta nuova e inaugurata di pacca, vengo pure a trovarti a casa tua!

Annalisa ha detto...

No, no, non devi pensare che ci sia uno solo (o pochi) che si senta chiamato in causa! Prova a pensare che non è facile commentare questo post. E' più facile leggerlo e, come dire, assaporarlo. Magari per accorgersi che ha un sapore conosciuto e che, davvero, scrivere significa coccolarsi e, come diceva Garcia Marquez, è un modo per farsi voler bene.

Bongio ha detto...

Dici davvero? Pensi che sia stato per questo? La cosa mi rincuora un pochino, allora. Vedi Annalisa, questo è un post dove francamente non speravo in valanghe di commenti o in riflessioni pazzesche. Ma da certe persone che purtroppo hanno dismesso un po' l'abitudine alla scrittura almeno un "Grazie, ci proverò" me lo sarei aspettato. Non dico che uno debba rimettersi a scrivere solo per aver letto il post, ma non avere nemmeno la forza di battere un paio di tasti, ammettere la propria situazione, mi è parso abbastanza sconcertante. Spero di aver chiarito un po' il concetto. Grazie comunque, mi hai rincuorato un po'.

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