21 ottobre 2011

Elogio alla cerniera

C'è chi i miracoli li cerca al gioco, chi fra i banchi di scuola, chi ancora nelle parole delle profezie. Non credo servano occhiali speciali per vedere i miracoli, non credo neanche che i miracoli siano solo quelli che passano per eventi sensazionali. Penso piuttosto che i miracoli siano attorno a noi, che ci circondino, ci aspettino. Come uscire di casa e


Ingranaggi, incastri, meccanica. Tutto sta assieme o si stacca: basta tirare. Niente colla, niente trucchi. Solo ingegno, esperienza, precisione. Sono stato due ore, giuro, due ore per tentare di capire come funzionasse. A scoprire che i dentini non erano piatti ma incavati, e che a mano non li incastreresti neanche se volessi. Che in un pezzo di metallo ricurvo c'è la magia per unirli perfettamente o separarli senza fatica. Non è forse un miracolo, questo, amici miei?

10 commenti:

Ariel ha detto...

uno splendido elogio all'ingegneria!!

Bongio ha detto...

L'ingegneria è grande, è un peccato che molti ingegneri non ne colgano il risvolto umano. Diventerebbero persone straordinarie.

FinnY ha detto...

ma quanto sei profondo anche a parlar del quotidiano!!

ariel ha detto...

hai ragione.. è che sono un po' quadrati di testa no? è difficile per loro..

Effetto Pauli ha detto...

Un miracolo no, perfezione meccanica sì. Ma non è tanto diverso, e poi etimologicamente è anche un miracolo.
(si capisce cosa volevo dire? Mica lo so)

Bongio ha detto...

Credo di sì. Il miracolo probabilmente è stata l'idea, il pensare che un semplicissimo pezzo di latta ricurvo potesse unire e dividere. Cose che noi (evoluti) non riusciamo a fare così brevemente e così precisamente. La cerniera, se vogliamo, è in questo senso il "prodotto di un miracolo".

Effetto Pauli ha detto...

Noi evoluti siamo in effetti complicati e lenti, laddove le cose semplici sono rapide e appunto semplici. Non per niente la semplicità è difficilissima e bellissima e utilissima.

Annalisa ha detto...

Se posso permettermi di incrinare la perfezione, posso dire che l'idea venne a non so chi e non so dove imitando il meccanismo di "aggancio" di alcune piante? (se poi ritrovassi "il Girnalino" di millemila anni fa che spiegava tutte queste belle cose, con nomi, cognomi e foto, vi saprei dare anche la fonte)

Bongio ha detto...

Ah ma aspetta, non vorrei sbagliarmi ma credo che tu intenda Georges de Mestral, che tornando da una gita in campagna si accorse che al pelo del cane erano agganciati i fiori di una pianta, e osservandoli al microscopio prese l'idea per inventare il velcro. E' quello?

Annalisa ha detto...

Sì sì, quello e altre cose. Avevo un inserto che faceva paragoni tra natura e invenzioni...

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