16 aprile 2011

Della pasta col sugo

(ed altre antiche novità)


Volevo nascer poeta, avrei saputo che farmene di certe giornate. Dovevo nascer poeta, fottuto me!! ne avreste goduto, voi. Di quelle volte che sei in macchina e ti viene l'idea del cambio. Così senza che nulla c'entri niente e nemmeno serva l'emozione (ci vedete dell'emozione in un incrocio via Montebello - via Monte Penice?). Ti viene l'idea e stai lì mezzo intopìto, che quasi sbatti contro le auto in sosta (che ti avranno fatto di male, dico io?).

Ma ci pensate, folks? Un motore che gira e più di un tot non può fare, e questo che arriva e ti dice che si può cambiare corona, che con una più grande fai meno fatica e le ruote vanno più veloce. E la patta, la patta!! Che ci avremmo fatto noi senza questo treno chiamato nostalgia, se non c'è chi la sa raccontare? Come avere un piatto di pasta col sugo, di quelli col sugo, il sugo e basta (il basilico, toh!) e dirti che c'è chi fa i quattrini con la nouvelle cousine. Che novità vuoi, se c'hai un piatto col sugo lì? Vorrei esser poeta, gente, perché la semplicità non resti semplicità. Voglio emozioni, colori nei silent movies, voglio goduria nel mio XP. In barba a chi "se non hai l'iPad non sei rock". In cerca come tutti i poeti, nel film di queste foglie che si riavvolge al contrario.

Dedicato a chi perde le cose e le cerca fra le nuvole.
E sapere ora che è già stato bellissimo aver vissuto.

3 commenti:

as ha detto...

Già solo dal titolo l'avevo capito che era un attacco alla nouvelle cousine, e già ho cominciato ad amare questo post!

asintoto

Annalisa ha detto...

Ma io qui ci trovo pure poesia.
Pasta al sugo e poesia non è un connubbio facile.
Eppure...

Bongio ha detto...

Grazie, siete tutte e due molto carine! Del resto la pasta al sugo non dico che sia come la mamma, ma nemmeno proprio da buttare via. Alla prossima.

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