04 settembre 2010

Motori di idee

(Fra presente e futuro: un post a due tempi)

(immagine e fotoritocco realizzati da me)

Le auto non vivono. Non respirano, non si ammalano, non si spazientiscono. Le auto sono cavi, bulloni, lamiere: un potente strumento al servizio del più stupido o del più abile dei piloti. Alle auto non domandi sigarette o consolazioni, solo l'illusione di essere meno auto. Di farti passare un giorno così, a chiederti se esiste davvero un paradiso anche per loro. Le auto invecchiano, questo sì. Maturano, meglio. Fanno strada, la facciamo assieme: viaggi nuovi, nuove esperienze. Sono sensibili: perdono l'esercizio. La rimessa è calda, la rimessa è asciutta. Roba da farci la ruggine (Facile vivere in una tentazione: non deve accadere! non deve accadere!). Serve strada sotto le nostre ruote, e buche e sassi: c'è un calendario che corre... corriamo!

Pensavo alle strade, e ai palazzi. Pensavo ai fiumi, e ai favori elettorali, che costringono le strade a essere quel che sono. A voltare a destra e a sinistra, e poi a destra e poi ancora a sinistra, quando potrebbero correre dritte. Farci partire da dove siamo e arrivare dove vogliamo, proprio là. Formare una corsia-arcobaleno, che scavalchi tutto e svanisca nel vento dopo l'uso. Niente catrame, niente incidenti: vapor acqueo, piloti automatici e auto idromagnetiche. "Impostare la destinazione": penserebbero i navigatori a calcolare le traiettorie, evitare gli incroci, stabilire i tempi. Una piccola spesa e un touch screen: la terza dimensione non sarebbe mai stata così sfruttata. Le strade, quelle di oggi, diventerebbero piste per le biglie o viali da pallone. Posti dove i bimbi potrebbero giocare, e l'aria sarebbe più pulita. Mi chiedo dove finisca la fanta e dove inizi la scienza, se cinquant'anni fa la Luna era ancora un fumetto da almanacco dei sognatori.

7 commenti:

avvelenato ha detto...

Eh sì, amico. Sarebbe proprio bello. A me per esempio piacerebbe moltissimo impostare la destinazione e non dover NECESSARIAMENTE stare sveglio e attento e vigile e concentrato e tutto quanto. Mi sbracherei e penserei a qualche serie infima di qualche infimo campionato di calcio, per vedere se lì le squadre pareggiano oppure no.

E mi terrei sempre appresso un bel boccalone di Fanta..:-D

Annalisa ha detto...

Non so, non so... Ho appena finito "Abissi d'acciaio" e nemmeno loro hanno voluto trasformare le vecchie strade e le autostrade (benché ormai inutili) in giardini e parchi.
Motivi di sicurezza, dicono.

Bongio ha detto...

Non ho mai letto "Abissi d'acciaio", ma se dovessi scegliere un libro dal solo titolo, beh.. credo che prenderei proprio quello. Sa di futuristico, sa di quei film di Kubrick o dei libri di Asimov dove la tecnologia si ribella all'uomo. Dici che vale la pena passare qualche serata autunninvernale a lume di abat-jour in sua compagnia?

Single a trent'anni ha detto...

Beh, Abissi d'Acciaio *è* di Asimov :) vale la pena, è un gran bel libro.

sa30a

avvelenato ha detto...

protesto ufficialmente per il basso tenore di codesto blog: Asimov e non Moccia!?

LGO ha detto...

(E pensare che solo cent'anni fa il massimo che si poteva fare era volare su un trabiccolo a pedali)
E il silenzio? Le orecchie ringrazierebbero, e i pensieri, anche quelli sciocchi, circolerebbero più facilmente :-)

Annalisa ha detto...

Abissi d'acciaio, Il sole nudo, I robot dell'Alba.

Uno dietro l'altro, in quest'ordine.
Asimov è un genio. Tu non te ne pentirai :-)

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