01 maggio 2010

Ventisette sera


Pare che il mondo spinga verso l'interattività. Che le cose immediate, multimediali e di impatto vengano spesso preferite. Così ho pensato a un nuovo modo di fare blog. Una novità fresca e accessibile, che piaccia a chi vuole leggere e a chi vuole ascoltare. Amici miei cari, naviganti e curiosi: il mio primo audio-post (l'inflessione è un po' di parte, però fatemi sapere ok?)



Eppure son qui. Ero venuto per un post malinconico, a cercare un po' di ispirazione. Ho rinunciato a seguire quel gatto, mi è costato. Chissà com'è, essere gatti in città. Dormire negli scatoloni, attraversare le strade. Mi sarebbe piaciuto, i gatti hanno vite interessanti. Eppure. La panchina è tutto fuorché l'idillio alla comodità. La giacca, diciamo che fa scena: il grigio sarà tendenza, se lo dice il Nello c'è da fidarsi.

Fa strano scoprire il pubblico passeggio dopo ventinove anni. Insomma, starsene seduti, il fossato sotto e la strada lontana (c'è sempre stata, lo sapete?). E poi finestrelle, luci, balconi; riflessi TV e sagome affacciate ("L'ultima sigaretta prima del sonno"). E vite. Incasellate, ordinate; inferni a metrature, o paradisi a due occhi, braccine agitate e voci: "Papà!"

Otto, nove. Ogni tanto passa un cane. Dieci. E mi guarda. Undici. Ora di andare. I padroni lo seguono. E chiacchierano. Giù si ride. In là, si gioca: parole, risa, silenzi. Baci. Che bello avere una luna da non sprecare. Ho risentito quell'uccello. Deve stare su qualche ramo, a ridere o a fischiare. Chissà. L'inverno l'ha risparmiato. Guardo in alto, e le piante mettono le radici in cielo, e crescono al contrario. Che poi, a pensarci, finita la terra, un dito più su è già cielo. (E pazienza il post, sarà per la prossima).

18 commenti:

avvelenato ha detto...

Ammadò, Bongio! I brividini, ci credi!? In certe parole secondo me leggi male, in altre benissimo. Per il resto il testo è da dieci lode, veramente! Mi piace da morire. Adoro anche l'idea del reading, un po' alla Benni (però più verve e scazzutaggine, secondo me, ci vorrebbero!).

Ho visto anche con incantata meraviglia che hai inteso accludere quel pezzettino di Illari tra le citazioni. A questo proposito volevo dire che il fantomatico "poliedro" di cui si parla, è ovviamente il mattone. Siccome in parmense, come del resto in piacentino, si dice "quarel", il mattone, il poeta lo ha traslato secondo i passaggi quarel-->quadrello-->poliedro.
Lo trovo un componimento fantastico perché vuole seguire i dettami del futurismo fino alla fine e fare il duro che violenta il sole e il mondo, salvo poi cedere alla fine di fronte all'intimità della continuità della vita.

Aspettiamo altri post col reading! Sei anche tecnologicamente stra-avanti. Io manco saprei come fare quel cosino-applicazione. Del resto mica tutti sono ingegneri. Altrimenti poveri ingegneri! :-P

rossibenedetto ha detto...

Sarei curioso di udirti ma non sento niente... eppure credo di essere al passo con tutti quei programmini che ti consentono di vedere e ascoltare qualsiasi cosa. Ho provato a seguiire le indicazioni per scaricare Adobe Flash Player 10, ma niente... Dunque mi sono accontentato di leggere e ho notato una tecnica di scrittura diversa dal solito, un nuovo modo di far prosa da parte tua, un nuovo modo che preferisco agli altri. Mi sembra uno stile più asciutto ed essenziale, senza virtuosismi puramente formali.

Annalisa ha detto...

Applausi

(non così inflessiva, l'inflessione, mi pare :-)

rossibenedetto ha detto...

Ce l'ho fatta, vecchio mio... ti ho ascoltato. Beh, devo dire che invidio la tue erre ordinaria, diciamo.
Non ti avevo mai sentito enfatizzare certe espressioni, e un po' mi ha fatto sorridere tutto questo, eheheh...
La dizione credo sia buona, forse non è sempre adeguata l'interpretazione del testo.
Comunque questa è abbastanza una novità sui blog... complimenti per l'idea.

Angela ha detto...

Audio?? Ma io non sento nulla!! Però quello che ho letto mi è piaciuto molto, soprattutto gli alberi che mettono radici in cielo.

Alessandro Gilardi ha detto...

Molto al passo coi tempi, già. In effetti anche quell'inflessione padana lì va molto di moda, ultimamente. Sicché.

Bongio ha detto...

Avvelenato, ho fatto molto, molto di più. Ho preso le poesie, le ho stampate e le ho appese nella mia bacheca (quella sopra il letto, ricordi?). Le sto imparando a memoria, una dietro l'altra. Perché cose così belle, se le vuoi assorbire sul serio, devi inghiottirle, tenerle nello stomaco qualche anno e poi rilasciarle a poco a poco. Quando ci vedremo, mi spiegherai meglio anche cosa significano. Come vedi, la storia dei puntini e delle righe non è poi così azzardata.

Quanto al post, dopo De André che canta de André e Benni che racconta Benni, mi pareva scontato avere un Bongio che legge Bongio, no? :P A parte gli scherzi, qui più che il post mi premeva far passare l'idea, mi fa piacere l'abbia apprezzata. Al prossimo audiopost, allora.

Bongio ha detto...

Benni, ti ringrazio la critica sempre attenta. E non è escluso che prima o poi ti chieda di leggere qualcosa, se lo vorrai: a me, la tua erre moscia fa impazzire di gioia. Vorrei poi chiederti un favore: da quanto leggo, qualcuno non riesce a sentire l'audio. Potresti per cortesia scrivere come hai fatto per risolvere il problema? Credo potrebbe essere di aiuto a tutti. Grazie mille, e a presto.

rossibenedetto ha detto...

Con il browser Internet Explorer non sono riuscito a scaricare il programma giusto nonostante abbia seguito le indicazioni, poi ho provato ad aprire Mozilla Firefox e seguendo le relative indicazioni ci sono riuscito. Mi sembra di aver installato McAfee...
No, Bongio, non mi sottoporrò mai a nessuna lettura, non credo di avere una buona dizione. Tu invece ce l'hai. L'unica cosa cui devi stare attento è l'interpretazione, perché in base alla punteggiaura del testo proposto non credo che sia corretta (almeno, questa è la mia impressione... Dovresti fare sentire di più gli incisi e rispettare i punti esclamativi, cosa che credo tu non faccia quando pronunci "papa!", per esempio). Più che altro potresti farti prestare la voce dal qualche pulzella, magari in duetto.

Angela ha detto...

Sento!! Miracolo della tecnologia!!

Bongio ha detto...

Amen :) A parte gli scherzi, mi fa piacere che ce l'abbiamo fatta. E a proposito: grazie per le tue utili indicazioni.

asintoto ha detto...

L'inflessione a me piace un sacco.
Il pathos messo nella voce sembra quei provini per attori in cui fanno leggere Schakespeare, però l'idea è più che buona e anche l'argomento è forte. Complimenti!

Anonimo ha detto...

bello bello. profilo esatto delle immagini che vedo dalla finestra da quando un incidente al braccio mi ha messo la vita in pausa per un po'. anche gli incidenti regalano belle sorprese.
anna

Bongio ha detto...

In effetti sul pubblico passeggio dove ho scattato la foto si affacciano un sacco, ma proprio un sacco di finestrelline. Con, immagino, altrettanti sognatori. Grazie della visita, e tanti auguri per il braccio!

LGO ha detto...

Ma che bella sorpresa, in questa domenica umidiccia :-)

Effetto Pauli ha detto...

Uellà, adesso so che voce hai, piacere Effetto Pauli :>
Quando fai il prossimo, fallo come se stessi bevendo il caffè. Non pensarci, non impostare, non prevedere. E soprattutto posta la prima lettura, senza pre-letture. Viene meglio. Anche con gli eventuali errori. Besos

Bongio ha detto...

Ahahah, e così il vecchio "Ciao ragazzi, sono il vostro Lucignolo" ha fatto la sua figura :) Sai che ti dico? Quasi quasi adesso che preparo il secondo, al posto del caffè mi scolo un bel bicchiere di rosso, prima. Sentirai che roba... altro che impostazione!

jon ha detto...

Ma bella lì, mica male come l'idea dell'audiopost. Quando ho sentito la tua voce mi è venuto da sorridere (in senso buono eh), sei proprio tu eheh! Mi è piaciuto il tono.

Sì, concordo pienamente che se lo dice il Nello c'è da fidarsi :)

A presto
Jon

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