16 maggio 2008

L'omaggio di maggio a Baggio


(Il 16 maggio 2004 Roberto Baggio dava l'addio al calcio giocato)

Allunga di destro
e finta il mancino,
il boemo, dell'estro,
vede solo il codino.

Una folla impazzita
acclama a gran voce
il giocoliere eremita
che trascina una croce.

Certe magie leggere
volano oltre il confine
delle lacrime vere
di chi perde alla fine.

C'è qualcosa che resta
quando un genio va via:
i colori, le gesta
e la mia nostalgia.

4 commenti:

sar_1981 ha detto...

mi sono messa a piangere.... ho rivissuto i mondiali del 90'... che bella ...

Anonimo ha detto...

La tua è molto più bella! Bravo, B.! Mi piace moltissimo l'immagine della croce: in effetti Baggio è stato sacrificato da molti allenatori fautori della tattica e da una costellazione di infortuni al ginocchio. Ciononostante ha assolto in pieno al proprio compito e ci ha regalato magic moments! Chapeau!

Anonimo ha detto...

Ma guarda un po' chi c'è ai piani di sopra... Vi saluti entrambi, colleghi di vita! Vi sono riconoscente!

Grilletto, qui è casa tua. Ti ringrazio per il bel pensiero che hai confezionato con il tuo stile fine di poeta ormai non più latente.
La strofa che ti rubo (furtivamente) è la seconda. Sono d'accordo con chi mi ha preceduto: l'immagine del giocoliere eremita che trascina una croce la considererei un significativo bassorilievo che mostra in parte quella che è stata la sorte di Baggio.

Bravo!

rossibenedetto

soniaje ha detto...

a me piaceva tantissimo Baggio..sia come giocatore che come persona!

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