19 maggio 2012

Chiedo perdono al sole



Fa strano tornare a scrivere. Sembra di riaprire un cassetto per controllare che sia ancora tutto a posto, che la polvere non abbia spostato nulla. Fa strano tornare in un maggio-quasigiugno, quando il sole non sembra chiedere altro che sorridere e dimenticare i problemi. Mi rendo conto di quanto sdrucciolevole, già sentito e cosparso di sgambetti sembrerà ciò che sto per dire. Cercherò di raccontarlo senza che il cuore e il suo male prendano il sopravvento. E se non ci riuscirò, se inciamperò e scivolerò nella demagogia o nella tristezza, che il sole mi perdoni.

Non credo serva guardare lo spread o il giro-vita del portafogli per capire che qualcosa non va nella società. In molti lanciano proposte, in pochi (più o meno democraticamente scelti, più o meno capaci) provano a dar loro una forma. Più o meno riuscendoci. Mi chiedo se serva competenza per inventare nuove tasse, o se davvero sia troppo difficile capire che un'economia non gira se le tagli le entrate. Quello che mi sorprende e spaventa, più che la difficoltà del momento, è l'indifferenza verso chi non ce la fa. Nei meandri dei debiti, nell'ironia della burocrazia che ti recapita per sbaglio due fatture, c'è chi sprofonda. Ai tempi di Dante i suicidi finivano all'inferno, oggi è già tanto se raggiungono la seconda o terza pagina. Bastano una coscienza e una pistola per togliersi la vita, e non sempre la seconda è necessaria.

Essere imprenditori oggi vuol dire essere genitori, padri di famiglie di dipendenti. Aumentare la benzina, alzare l'IVA, inasprire i controlli significa rovinare più di qualche individuo. Per questo mi chiedo come i Palazzi possano rimanere sordi, come ancora non esistano modi efficaci per ottenere i compensi dei propri sforzi invece di affondare assieme ai debitori (sempre più abili fenici). E' bastata la morte di uno studente a scatenare la primavera araba, come possiamo noi, presunti civili, continuare a ignorare certi gesti? Non chiedo rivolte, non auspico sangue, ma che davvero certe cose non servono a nulla è sconvolgente, inumano. Si può morire di vecchiaia, si può morire di malattia (certi senatori manco quello oramai): non si può morire di disperazione. Non sono qui a puntare il dito, non pretendo di avere soluzioni a tutto. Ma davvero mi chiedo: può un pareggio di bilancio (semmai ci sarà) valere una vita?

5 commenti:

signorinafantasia ha detto...

Non che quello che scrivi non sia ragionevole, ma - giusto per non rischiare di sdrucciolare troppo sui fogli di giornale - hai letto qua?
http://daily.wired.it/news/scienza/2012/05/09/tasso-suicidi-italia-crisi-75241.html

Bongio ha detto...

Non l'avevo letto, grazie per la segnalazione. Ma se la crisi è stata solo l'occasione per tirar fuori il problema, come mai chi è al potere quando direttamente interrogato glissa così vistosamente? Sembra si abbia una paura folle di parlare di cose così terribilmente umane.

Annalisa ha detto...

Sì, avrei linkato anch'io lo stesso articolo di signorinafantasia.
Ciò non toglie che qualcuno che si sta togliendo la vita per motivi in qualche modo legati alla situazione economica, c'è, e che il tasso percentuale sia quello "solito" non mi solleva per nulla lo psirito.
Per il resto, ciò che scrivi non è né banale né demagogico, ma è, questo sì, triste. E ci ricorda che Monti, il salvatore, ha lavorato con la Grecia e con Goldman Sachs, e tutti sappiamo come sta andando la Grecia e chi è la Goldman Sachs.
E ci conferma che questi individui che pretendono di governare un Paese intero, vivono ormai, da anni e anni, in una loro speciale torre d'avorio e davvero, ma devvero, non hanno la più pallida idea di che cosa voglia dire sbarcare il lunario in certi modi. D'altra parte, io ricordo sempre che ho una sorella che ha uno stipendio che, da solo, supera quello di mio marito e il mio messi insieme, e un cognato idem, ed è così gentile da avvisarmi sempre quando, nel suo negozio preferito, le scarpe sono in svendita a solo duecentocinquanta euro invece delle solite quattrocento. Se lei, che abita a due passi da me, non si rende conto che io il 15 del mese ho già fatto fuori due stipendi per riuscire a star dietro a tutto, come è possibile che se ne rendano conto i nostri politici?

avvelenato82 ha detto...

Post assolutamente doveroso e reso con grande forma. Coma sai io sono sempre attento alla forma e mai al contenuto, quando di parla di scrivere e leggere.

Però in questo caso anche il contenuto non è proprio scampanato, se è vero che Houston ha un problema e non solo lei.

rossibenedetto ha detto...

Mi associo: testo scritto con grande abilità. Sono già a posto così, il significato non lo prendo neanche in considerazione.

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